l'idea che cambiare una parola serva a modificare una mentalità è la forma moderna delle processioni dei santi contro la siccità - thomas morton #parolefamose
Antonio,
degra,
Isola Virtuale,
Ubikindred,
Benedikta,
mastrangelina,
giuliadev,
garibaldi,
La Maestra,
obe,
mi volsi e considerai,
and
Kelsey1977
liked this
però potrebbe alla lunga servire di più
- .mau.
Bah. Le processioni uniscono le popolazione e, a loro modo, servono a qualcosa.
- Non sono Bob
Ma non si era tutti d'accordo che senza la parola blu non si vede il blu, l'altro giorno?
- Ivo Silvestro (davvero)
Creare una nuova parola mi pare diverso.
- Non sono Bob
L'esempio di "teoria" riguarda la differenza tra un uso settoriale e uno popolare.
- Ivo Silvestro (davvero)
Ivo, veramente no.
- Ubikindred
Anche Giulietta lo pensava, e infatti dice: "Che cosa c'è in un nome? Quella che noi chiamiamo rosa, anche chiamata con un'altra parola avrebbe lo stesso odore soave" e invece finisce che muoiono entrambi perché chiamarsi Montecchi o Brambilla non era la stessa cosa. Non rischiare di morire Bob
- Emma Woodhouse
ivo, infatti io non ero d'accordo
- thomas morton ☢
il fatto è che una cosa, finché non ha un nome, praticamente è come se non esistesse. Esiste quando cominci a chiamarla, ad accorgerti che è nominabile. Per cui sì, le cose possono cambiare se cambi un nome, o comunque è un inizio. Fino a quando non ci suonerà assolutamente normale usare "ministra", il ministro donna sarà sempre percepito come un'eccezione alla regola. Magari non dai super-intelligentoni acculturati di FriendFeed, ma altrove sì.
- Sandrinha
Ragah, il punto è che avere un presidente della camera donna e capace[1] fa molto di più per la causa del forzare la gente a parlare "bene". E funzionerebbe anche se la chiamassero Guidobaldo.
- Non sono Bob
[1] chiaramente sto parlando della Iotti.
- Non sono Bob
Bella cazzata.
- elrocco
Poi vorrei chiedere a voi tutti cosa ne pensate dell autodeterminazione, ad es, che passa anche dallo sciegliersi come essere chiamati. Delle lotte e rivendicazioni sociali che passano anche quindi per la scelta dei nomi e dei termini
- elrocco
cambiare le parole non serve a un cazzo e, all'inizio, fa sembrare idioti (poi uno si abitua). basti guardare il burocratese politicamente corretto handicappati/portatori di handicap/disabili/diversamente abili: ha modificato la nostra mentalità rendendoci più rispettosi verso una categoria che può avere delle difficoltà ad usufruire di ciò che usufruiscono comunemente i "normodotati"? no, la gente ancora parcheggia sui marciapiedi, se ne sbatte il cazzo dei parcheggi appositi, ci sono ancora tantissime barriere architettoniche, ecc.: è semplicemente cambiata la parola che si una per definire chi ha impedimenti fisici o mentali ad usare il proprio corpo nelle tre dimensioni.
- degra
Vedi che sei un reazionario? Chiedi, semai ne conosci qualcuno, perché si preferisce essere chiamati persona con disabilita e non handiccapato. Chiedi magari, anxhe su wiki secondo me trovi, perché nigger é stato bandito....
- elrocco
idem per l'autodeterminazione: tu puoi definirti come preferisci, ma gli altri faranno altrettanto.
- degra
Hai centrato perfettamente il punto. É uno scontro politico. Un conflitto che ha un "riverbero" anche nella semantica
- elrocco
perché si usano spesso termini impropri per insultare la gente: negro, handicappato, frocio, mongoloide, ecc. una volta non erano insulti (forse frocio sì) ma parole di uso comune. le hanno sostituite perché venivano usate come insulto. oggi non si grida ad una peronsa "come cazzo parcheggi? sei forse diversamente abile?", però non è raro sentire già chi si insulta dandosi del "down" invece che del mongoloide. questo significa che il rispetto e il collegare il cervello prima di parlare non dipendono dalle parole che si usano.
- degra
Ti stai incartando. Ma é venerdi ci sta
- elrocco
Degra, se guardi film di altri tempi ti rendi conto che sì, la nostra sensibilità è cambiata e ora chiamare "mongoloide" un malato della sindrome di down ci suona terribile (mi è capitato qualche tempo fa con un film dove venivano chiamati così)
- Emma Woodhouse
Ma è cambiato anche il rispetto che portiamo, ora se vediamo un ragazzino che se la prende con un disabile ci viene voglia di sgridarlo, mentre prima era motivo di divertimento (vedi film, ecc)
- Emma Woodhouse
Certo non c'è stato solo il cambiamento delle parole, c'è stata una campagna globale che ha interessato tutti i media, le scuole... ops quello che dicevo nell'altra discussione e che non si fa per le donne.
- Emma Woodhouse
insultare qualcuno per il colore della pelle eccetera è sbagliato, non credo nessuno lo contesti, ma l'offesa sta nella volontà di offendere, non nel suono delle parole. a me fanno particolarmente ridere quelle ricostruzioni del tipo, siccome la radice indoeuropea del termine "sciampista" viene da "sc*" che vuol dire 'puttana" allora quando lo usi offendi le sciampiste, perché il potere simil voodoo dell'insulto è rimasto intatto
- thomas morton ☢
Serena+1
- Marcello
Per la prima parte che ha perfettamente senso, sì. La seconda se ne potrebbe discutere, ma a posto così.
- Marcello
guarda, è venerdi quindi facciamo veramente liberi tutti ma "dall'alto" non sta in piedi neanche appoggiato al muro...successo genuino poi onestamente faccio fatica a capirlo
- elrocco
@elrocco a proposito di nomi e autodeterminazione, forse potrà interessarti sapere che ad es tra gli abbandonati-adottati adulti, sono moltissimi a 'riprendersi' un nome proprio, quello che definisce autonomia, identità, persona.
- Francesco Pèlagi
grazie, non lo sapevo.
- elrocco
Ah ecco, il commento migliore di tutto il thread
- La Maestra